fotovoltaico per le imprese

Al via il progetto FV Cloud a Bologna, Verona e Vicenza: il fotovoltaico per le imprese gratis parte a luglio

Dopo la fortunata esperienza di Padova, lo sportello che consente di installarle il fotovoltaico per le imprese senza spese sui tetti dei capannoni apre in altre tre città. Salvalaio (Gift Srl): «È bene prepararsi con bollette e planimetrie per evitare di trovarsi tra gli esclusi». Tutti i numeri di un settore in crescita esponenziale. (Fonte ADN Kronos)

Padova, 27.06.2023 . Mentre a Padova è ancora a disposizione lo sportello per aderire al fotovoltaico gratuito da installare sui tetti delle imprese, si aprono i termini anche per le province di Bologna, Verona e Vicenza: la data da segnarsi in agenda è il 20 luglio, alle ore 10, quando sarà possibile fare domanda attraverso il portale giftsolutions.it. Come avvenuto per Padova il modulo della richiesta comparirà solo il giorno di apertura e richiederà poche informazioni, in particolare il consumo energetico elettrico dell’ultimo anno. Ci sarà tempo fino al 1° agosto per caricare la domanda, ma occorre tenere presente che le selezioni avverranno in base all’ordine di arrivo. «Quindi», consiglia Alessandro Salvalaio, Presidente del CdA di GIFT Srl, «è bene prepararsi con bollette e planimetrie per evitare di trovarsi tra gli esclusi».

Cos’è FV Cloud

Il progetto FV Cloud è gestito da GIFT Solutions attraverso fondi dedicati, bancari e di Energy Service Company. Prevede l’installazione di impianti fotovoltaici su superficie piana o inclinata di edifici aziendali con costi totalmente a carico di GIFT. Proprio come per lo sportello dedicato al territorio padovano, anche in questo caso possono partecipare tutte le imprese delle province di Bologna, Verona e Vicenza che abbiano un consumo elettrico di almeno 200.000 kWh l’anno e una superficie disponibile minima di 400 mq su cui poter installare un impianto fotovoltaico. L’azienda aderente al Progetto FV Cloud potrà beneficiare di una quota dell’energia autoconsumata grazie alla produzione di energia elettrica fotovoltaica, per un periodo di 10 anni. Al termine l’impresa potrà entrare in possesso dell’impianto fotovoltaico senza alcun costo e beneficiare dell’intero autoconsumo.

Un’opportunità da cogliere al volo per un settore in forte crescita. A riguardo, i dati statistici prodotti da Terna e Gse – Gestore servizio elettrico – nell’ultimo rapporto sulla situazione italiana, confermano che il 2022 è stato un anno di significativa crescita. Il Veneto, nello specifico, è stata la seconda regione per potenza e numero di nuovi impianti fotovoltaici installati (179.089), dopo la Lombardia (199.637), e la quarta per potenza cumulata connessa (2.493 MW), dopo Lombardia (3.149 MW), Puglia (3.055 MW) ed Emilia Romagna (2.513). Allargando la prospettiva al Triveneto, il Friuli Venezia Giulia è la tredicesima regione per potenza (656 MW) e l’undicesima per unità (45.938). Il Trentino Alto Adige la sedicesima per potenza (536 MW sommando i dati delle province autonome di Trento e Bolzano) e la quattordicesima per unità (34.106).

Fotovoltaico per le imprese: un 2022 da record

Significativo rimarcare che nel 2022 sono stati installati in Italia impianti fotovoltaici per una potenza di 2.483 MW, contro i 937 MW del 2021, pari ad un incremento del 165%. Gli impianti realizzati nell’anno da poco concluso ammontano a 205.806 contro i 79.878 del 2021, quindi con un aumento del 158%. E la tendenza è quella di una crescita ulteriore: nel primo trimestre del 2023 gli impianti totali installati in Italia sono saliti a 1.328.633, con un +8,4% rispetto al 31 dicembre 2022.

«Ma siamo ancora lontani dagli obiettivi al 2030, che prevedono 60-65 GW di nuova capacità produttiva da fonti rinnovabili», conclude Salvalaio. «Opportunità come quella offerta da FV Cloud, vanno però esattamente nella direzione giusta. La crescita delle installazioni, unita alla gestione del parco esistente, permetterà di agevolare il percorso di decarbonizzazione».

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fotovoltaico gratis

Fotovoltaico gratis sui tetti dei capannoni: parte da Padova il progetto “FV Cloud”

Un MW di impianti da installare entro l’estate. Per 10 anni il risparmio verrà condiviso con l’installatore e successivamente l’impianto rimarrà all’azienda beneficiaria che usufruirà di altri 20 anni di energia pulita gratuita. Il progetto FV Cloud farà tappa nelle principali province italiane e permetterà a migliaia di imprese di usufruire di energia rinnovabile senza dover investire, installando il fotovoltaico gratis. (fonte ADN Kronos)

FV Cloud: il fotovoltaico gratis comincia dalle imprese

Padova è tra le 9 città italiane che è stata selezionata dalla Comunità Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Sarà infatti la prima città che beneficerà di questa soluzione resa possibile grazie a GIFT. Il primo stanziamento prevede la copertura di circa 10.000 mq di capannoni con pannelli fotovoltaici e il suo completamento entro l’estate.

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fotovoltaico

Fotovoltaico, in arrivo la nuova frontiera: dal 2024 installarlo è gratis

Energia rinnovabile, gli impianti non saranno più comprati ma utilizzati come un servizio. L’analisi di Alessandro Salvalaio (GIFT) e Jonathan Morello Ritter (Ambico): «La direzione? Impianti sempre più performanti e costi sempre più sostenibili». Ecco cosa c’ da sapere sul fotovoltaico gratis. (fonte ADN Kronos)

Il futuro? Energia rinnovabile prodotta da impianti sempre più piccoli e performanti. La direzione indicata da ricerche e test svolti da università e istituti è chiara, e spinge verso celle fotovoltaiche sempre più efficienti. Oggi esistono pannelli fotovoltaici di tutte le dimensioni e potenze, e delle più svariate tipologie (a coppo, trasparenti, a celle etc.). In Sicilia e in Veneto, in particolare a Padova, stanno fiorendo grandi fabbriche di produzione di pannelli fotovoltaici e un nuovo impulso al settore arriverà grazie ai fondi del PNRR. Pensiamo solo agli 1,5 miliardi che saranno stanziati entro il 2026 per la realizzazione di parchi agrisolari. O ai 2,2 miliardi di contributi a fondo perduto fino al 40% dell’investimento per la creazione di Comunità Energetiche. Il tutto con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno due gigawatt.

Ma la vera sfida è la sostenibilità, anche economica, dell’investimento. Ebbene, anche da questo punto di vista la tendenza già si delinea: dal 2024 gli impianti fotovoltaici non saranno più comprati ma utilizzati come un servizio. Un po’ come è successo per le automobili, la formula del “noleggio a misura” sarà, secondo le previsioni, la nuova modalità di utilizzo che sostituirà in breve tempo la vendita.

Ma quali sono i vantaggi nell’affittare un impianto fotovoltaico?

Risponde Alessandro Salvalaio, Presidente del CdA di GIFT Srl, impresa che già propone questo servizio, denominato “FV Cloud”, dedicato al mondo delle aziende: «Come prima cosa va detto che l’imprenditore non deve tirare fuori soldi o predisporre pratiche di noleggio con gli istituti. L’investimento lo facciamo noi. Così l’azienda può continuare a investire sulla sua attività, su nuovi processi e prodotti. Inoltre, una volta installato e allacciato l’impianto, l’imprenditore risparmia da subito: per tutta l’energia autoconsumata può giovarsi di un costo inferiore di circa il 30% di quello che pagava in bolletta. Ma il bello deve ancora venire: dopo dieci anni l’impianto fotovoltaico viene regalato all’azienda, che potrà beneficiare di altri vent’anni di energia pulita a costo zero».

Una sinergia tecnica e finanziaria che promette uno sviluppo importante delle energie rinnovabili

Il tutto in un contesto di transizione ecologica che stenta a ripartire dopo lo stop del bonus 110. Abbiamo chiesto a Jonathan Morello Ritter, Amministratore di Ambico ed esperto di Finanza Agevolata, quali possano essere gli sbocchi di questi servizi innovativi: «Il vantaggio del servizio FV Cloud di GIFT è che non è oggetto di agevolazioni. Può sembrare un paradosso, ma l’osservazione non è per nulla banale. Io dico sempre ai miei clienti che i progetti devono essere sostenibili anche senza agevolazioni, e che le agevolazioni devono essere solo un acceleratore. Ecco: FV Cloud non ha bisogno di incentivi perché il suo ritorno economico e finanziario è immediato».

Fotovoltaico e rinnovabili: il futuro anche per le istituzioni

La direzione, come detto, è chiara. Il filo rosso che lega Agenda 2030 e PNRR si sta ulteriormente rafforzando attraverso la messa a punto di strumenti che mirano a favorire la sostenibilità e il ricorso alle fonti rinnovabili. E rapidi passi da gigante arriveranno grazie alla ricerca, in particolare attraverso lo sviluppo delle celle solari sottili, che promettono una svolta nel fotovoltaico. Uno studio condotto da Amolf, Surrey University e Imperial College ha dimostrato che la loro efficienza può arrivare anche al 65%, contro il 25 attuale, riducendo il consumo di silicio di oltre il 99%.

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Sulla stessa linea si pone unostudio dell’Università di Padova e del National Renewable Energy Laboratory (NREL), il principale laboratorio USA per le energie rinnovabili. Questo studio mostra che sottoponendo il silicio a brevissimi shock termici indotti da impulsi laser è possibile realizzare una nuova tecnologia. Le celle fotovoltaiche così prodotte saranno ad alta efficienza. Già, la strada è segnata: impianti sempre più performanti, costi sempre più sostenibili: il futuro delle energie rinnovabili è questo.

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Comunità energetiche, in arrivo 2 miliardi di investimenti per le rinnovabili, Morello Ritter: «Siamo ancora in tempo per evitare il caos Superbonus»

L’amministratore di Ambico: «Servono certezza, chiarezza e capienza, elementi che a oggi mancano». Salvalaio (GIFT): «Fondamentale poter produrre energia rinnovabile in un punto diverso da dove si consuma». Queste in sintesi le opinioni dei due imprenditori sul tema comunità energetiche, ma vediamo l’argomento nel dettaglio. (fonte ADN Kronos)

Comunità energetiche: un fondo da 2 miliardi e 200 milioni.

Tanto è previsto dal PNRR per finanziare il sistema delle comunità energetiche, veri e propri modelli di solidarietà che permettono di condividere tra diversi soggetti, sia pubblici che privati, la realizzazione di un impianto a energia rinnovabile, beneficiando dell’energia prodotta e autoconsumata. Per la realizzazione sono inoltre previsti degli incentivi che consentono di rientrare più velocemente dagli investimenti effettuati.

Sebbene i soldi a disposizione sembrino molti, va considerato che sono tantissimi i comuni e gli enti locali che si stanno organizzando per la realizzazione di comunità energetiche basate soprattutto sul fotovoltaico, progettando impianti che per convenienza hanno taglia da 1MW, con un costo stimato di 1,5 milioni di euro per singolo impianto. Si tratta di progetti importanti, perché ogni impianto da 1MW può soddisfare il fabbisogno di enti locali e imprese e coprire il consumo di 300 famiglie.

Un ritardo normativo ma attesissimo: una normazione delle tariffe

I decreti che dovevano essere emanati per la regolamentazione delle tariffe incentivanti e delle modalità operative, però, tardano ad arrivare. A riguardo, è significativo il fatto che a oggi in Italia siano un centinaio le comunità energetiche attive, ma che soltanto 16 siano riuscite a completare l’intero iter di attivazione presso il Gse (Gestore servizi energetici), e che, come conferma Legambiente, di queste solo tre – la comunità energetica di Vitulano, il Residence Cicogna e un autoconsumatore collettivo di ACEA Pinerolese –abbiano ricevuto i primi incentivi statali.E molti operatori del settore, oggi,temono che si riproponga il caos del Superbonus 110, con decine di diverse interpretazioni normative e ridefinizione delle regole in corsa.

«Certezza, chiarezza e capienza. Sono la ricetta per far funzionare le norme a sostegno degli investimenti», dichiara l’imprenditore Jonathan Morello Ritter di Ambico Srl, società leader negli investimenti sostenibili. «Le comunità energetiche purtroppo peccano su tutti e tre i fronti. Stiamo attendendo chiarimenti da mesi e, a oggi, ci troviamo ancora in un limbo. Le risorse a disposizione del PNRR ammontano a circa 2 miliardi, per un valore, a pieno regime, pari a un migliaio di impianti fotovoltaici. Ecco perché è necessario fare bene i conti per evitare che si ripeta il preoccupante balletto a cui abbiamo assistito col Superbonus 110, senza considerare il possibile proliferare di “professionisti improvvisati in comunità energetiche”, fenomeno che già sta vedendo la luce nel Paese, così come era accaduto, a suo tempo,nell’edilizia».

Comunità energetiche: gli incentivi hanno uno scopo ben preciso

Gli incentivi, tendenzialmente, sono mirati a portare alla piena maturità alcuni settori che non riescono a raggiungerla senza una spinta. Ma il settore delle comunità energetiche sembra aver già raggiunto questo traguardo ancora prima di partire. Gli investimenti nelle comunità energetiche con sistemi fotovoltaici, grazie agli incentivi, dovrebbero rientrare delle spese entro 5 anni. Tuttavia, anche senza queste agevolazioni i tempi di rientro si aggirano comunque attorno ai 7 anni, un intervallo ritenuto comunque buono per gli investitori, considerando che la vita degli impianti fotovoltaici oramai supera i 30.

«Occorre rendere concrete queste norme e queste agevolazioni», spiega Alessandro Salvalaio di GIFT srl, società specializzata in impianti fotovoltaici e comunità energetiche. «La cosa importante comunque è che rimanga per sempre la possibilità di produrre energia rinnovabile in un punto diverso da dove si consuma. Solo così possiamo puntare alla sostenibilità e creare un mercato green che permette alle aziende di investire».

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